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giovedì 19 settembre 2013

INABILITA' AL LAVORO E AMMORTIZZATORI SOCIALI

Quesito:
Può un lavoratore dichiarato inabile, dal medico del lavoro, a tutte le mansioni possibili in un'azienda, accedere alla cassa integrazione ordinaria avviata dalla stessa azienda?
I punti di riflessione da cui sono partito sono: a) l'INPS non gli riconosce un'invalidità tale da percepire l'assegno mensile (tantomeno, ovviamente, la pensione di invalidità); b) il datore non è obbligato a licenziarlo. Carissimi, voglio condividere con voi, al fine di ottenere altri pareri, una questione interessante che mi è capitata, su cui ho già riflettuto e raggiunto una convinzione. Tuttavia, come dicevo, mi piacerebbe avere altri punti di vista.
Può un lavoratore dichiarato inabile, dal medico del lavoro, a tutte le mansioni possibili in un'azienda, accedere alla cassa integrazione ordinaria avviata dalla stessa azienda?
I punti di riflessione da cui sono partito sono: a) l'INPS non gli riconosce un'invalidità tale da percepire l'assegno mensile (tantomeno, ovviamente, la pensione di invalidità); b) il datore non è obbligato a licenziarlo.

Risposta:
La difficoltà del quesito mi pare generata dalla circostanza che nel caso da Lei citato si accavallano due ipotesi di "impossibilità" della prestazione, l'inabilità sopraggiunta e la contrazione della produzione. 
Ad una prima valutazione (eminentemente logica, ma mi riservo di verificare se INPS ha detto qualcosa), occorre verificare quale delle due impossibilità sia assorbente. 

A mio giudizio, un conto è l'ipotesi di CIG a zero ore, un conto è l'ipotesi di CIG a orario ridotto. Nell'ipotesi di CIG a zero ore si determina un "congelamento" globale della posizione del lavoratore, che ben può giustificare il congelamento di ogni valutazione connessa alla sua persona (inabilità etc.). Un'interpretazione da preferirsi anche in relazione al FAVOR LABORIS Questo ragionamento, però, non vale nell'ipotesi di CIG ad orario ridotto: questo trattamento, infatti, presuppone una residua capacità del lavoratore che, nel caso specifico, mi pare non sussista. Quindi, in questo caso, è tecnicamente impossibile la CIG. Se, in questi casi, l'INPS concedesse la CIG ... la regalerebbe! Questo il mio modesto parere, ma mi riprometto approfondimenti.

Collaboratore Studio Francesco Landi, Consulente del Lavoro, Ferrara
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