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giovedì 23 maggio 2013

LA PAUSA CAFFE' LEGITTIMA IL LICENZIAMENTO?

Quesito:
Ho letto che con la nuova legge Monti-Fornero un Dipendente può essere licenziato se fa una pausa caffè. Corrisponde al vero questo?

Risposta:
In effetti, una recente sentenza di Cassazione ha riconosciuto valido un caso simile.
Prima di giungere a conclusioni precipitate, è però essenziale considerare che per la legittimità del licenziamento disciplinare la Cassazione richiede (vedi altri post su questo tema, in materia di "taccheggio" del Dipendente) il vaglio di molti elementi, la rottura del rapporto fiduciario, l'eventuale consuetudine negativa dei rapporti Azienda-Dipendente e (cosa importantissima) la tolleranza del comportamento poi censurato al Dipendente. Su questa base, è capitato che Dipendenti abbiano potuto validamente eccepire l'illegittimità del licenziamento comminato per comportamenti di per sè anche poco onorevoli, ma che l'Azienda aveva tollerato ingenerando così la fiducia di non ritenere l'atto tale da inficiare la continuità produttiva del rapporto (a questo step valutativo soggiace il licenziamento per l'influenza dell'art. 1455 del Codice Civile).
Quindi, prima di arrivare alle conclusioni, occorre scrutinare attentamente il caso.
E' evidente che se la pausa caffè rientra nella routine e non è mai stata contestata, lì non è legittimo il licenziamento disciplinare per evidente sproporzione della sanzione ex. art. 07 St. Lav.


Collaboratore Studio Francesco Landi, Consulente del Lavoro, Ferrara
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