Sono un'Insegnante che ha subìto una procedura di mobilità dal Comune ad una ASP. Sono preoccupata perchè l'Azienda è molto influenzata dal clero locale e temo, a causa delle mie convinzioni, di perdere facilmente il posto di lavoro, sapendo di non essere gradita. Lei cosa mi consiglia?
Risposta:
Le consiglio, prima di tutto, di evitare di "fasciarsi la testa prima di rompersela": la legge le offre sì tutela da discriminazioni, ma discriminazioni in atto e reali, non da discriminazioni temute.
In primo luogo, da quello che Lei mi dice, l'ASP (ex. art. 11 D.lgs. 297/2001 in attuazione della delega contenuta nella l. 328/2000) non la si può qualificare nè come "Ente Ecclesiastico" (sic!), nè come "organizzazione di tendenza" esonerata dall'applicazione dell'art. 18 l. 300/1970, definizione riservata a
“datori di lavoro non imprenditori che svolgono senza fine di lucro attività di natura politica, sindacale, culturale, di istruzione, ovvero di religione o di culto”.
denominazione per eccellenza estranea in un Ente Pubblico che deve essere "a-confessionale" per eccellenza.
In ogni caso, eventuali azioni discriminatorie (la cui prova incomberebbe in capo a Lei, sia in relazione agli elementi oggettivi e soggettive) sarebbero la reintegra piena, come nella precedente versione dell'art. 03 l. 108/1990, ancora applicabile agli Enti Pubblici, in assenza dell'emanazione dei Decreti di recepimento della riforma Fornero.
Dr. Giorgio Frabetti, Profilo Linkedin: http://www.linkedin.com/profile/view?id=209819076&goback=%2Enmp_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1&trk=tab_pro
Collaboratore Studio Francesco Landi, Consulente del Lavoro, FerraraVai alla Pagina FB
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