Quesito:
Il Jobs Act impone al Datore di Lavoro di indicare
nei contratti a termine in essere da marzo/maggio 2014 la previsione del diritto
di precedenza. Cosa succede se il Datore omette questa circostanza
nell'assunzione? Il contratto si considera nullo?
Risposta:
L'art. 05.04sexies (ultimo cpv) D.lgs. 368/2001 nel
prevedere che il diritto di precedenza del lavoratore a termine deve risultare
"espressamente" da atto scritto (cioè dal contratto) non individua alcuna
sanzione in caso di inosservanza.
Siamo fortemente a dubitare che tale carenza possa
determinare la nullità del contratto a termine e la sua trasformazione ope
legis in contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Innanzitutto, l'art. 1418 Codice Civile collega la
sanzione della nullità ad un "vizio essenziale", tale da impedire al contratto
di realizzare ogni suo scopo giuridico-economico.
E tale non pare proprio la situazione del contratto a termine
privo di informativa sul diritto di precedenza.
Nè la mancata informativa pare ledere i diritti di precedenza
del Lavoratore: dato che, se l'assunzione ha adempiuto agli obblighi informativi
scritti ex D.lgs. 152/1997 mediante rinvio e menzione del CCNL, il Dipendente
dispone già (grazie alla "menzione" del CCNL) di una base informativa adeguata
per far valere il proprio diritto di precedenza.
Collaboratore Studio Francesco Landi, Consulente del Lavoro, Ferrara
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