Cosa accade se un lavoratore, part-time, in cassa integrazione a
riduzione oraria si rifiuta di tornare a lavorare nel caso di bisogno da parte
dell'azienda? Facendo delle ricerche ho riscontrato che è passibile di
provvedimento disciplinare, ma volevo capire se l'obbligo di rientrare è
previsto nella sua fascia oraria contrattuale o nella fascia oraria di cassa
integrazione, oppure se l'azienda può chiamarlo anche al di fuori di tali fasce
orarie.
Grazie.
Risposta:
Di per sè, la Cassa Integrazione determina la permanenza del rapporto di
lavoro subordinato e i connessi obblighi: è logico che il lavoratore che, senza
motivo rifiuti di svolgere il lavoro convenuto, subisca sanzioni disciplinari,
in assenza di giustificati motivi.
Giustificati motivi, tra cui può rientrare ad esempio la sussistenza di
altro rapporto di lavoro (p.e. voucher) in fascia incompatibile con l'orario in
CIG sia pure ridotto.
Di per sè, il Datore può chiedere al lavoratore di svolgere ore aggiuntive, ma questo crea problemi con l'Ente erogatore della CIG, per ovvi motivi. Non per niente, quando si sceglie la CIG, si definisce in accordo la regolazione delle prestazioni di lavoro straordinarie e fuori fascia.
Di per sè, il Datore può chiedere al lavoratore di svolgere ore aggiuntive, ma questo crea problemi con l'Ente erogatore della CIG, per ovvi motivi. Non per niente, quando si sceglie la CIG, si definisce in accordo la regolazione delle prestazioni di lavoro straordinarie e fuori fascia.
Dr. Giorgio Frabetti, Ferrara
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