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venerdì 1 febbraio 2013

LA MAMMA DEL BIMBO DISLESSICO: QUALI TUTELE SUL LAVORO?

Quesito:
Operaia Metalmeccanica, in part time verticale, attualmente in congedo, ho un figlio affetto da dislessia riconosciuta, di 11 anni.
Alla ripresa del servizio, vorrei ottenere un articolazione dei turni di lavoro distribuita solo su fasce antimeridiane (dalle h 08 alle h 15, ovvero dalle h 08 alle h 16) per assistere mio figlio nei compiti pomeridiani, ovvero per portarlo a fare riabilitazione logopedica.
Come posso fare?
Grata di una rapida risposta.

Risposta:
Quesiti simili rivestono una notevole rilevanza sociale; purtroppo, non si prestano ad essere valutati in via generale, presentando comunque un margine di "negoziazione" dipendente da caso a caso.
In questa sede, si potranno solo offrire alcuni spunti, che pure costituiscono importantissime tracce di lavoro.
La prima traccia utile è l'art. 06 che (ricalcando una disposizione già utilizzata dalla l. 266/1991 per il volontariato) riconosce al genitore di figlio dislessico un diritto a "orari flessibili"; diritto, però, da esercitarsi in conformità ai contratti collettivi.
A Ns. parere, proprio l'analogia della norma con il "volontariato" ci porta a ritenere che, nel caso di specie, la norma non rinvii tanto ad una "contrattazione collettiva" che verrà, quanto alla contrattazione collettiva anche in essere (non essendo del resto contenuta nel testo di legge alcuna specifica al riguardo). Le misure disponibili quindi sono quelle già previste dalla "contrattazione": banca ore, flessibilità oraria, part time.
Ciò sia detto in punto di diritto.
In punto di fatto, è evidente che dovrà verificarsi il parere dell'Azienda: l'adozione definitiva della misura dovrà evidentemente confrontarsi con problematiche organizzative etc. che l'Azienda dovrà vagliare, tenendo, però, conto che l'art. 06 l. 170/2010 codifica in capo a Lei un'aspettativa legittima alla priorità nell'assegnazione di turno flessibile, passibile di risarcimento del danno (Cass. 9769/2001).

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