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martedì 10 dicembre 2013

I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO POSSONO ESSERE "FINTE PARTITE IVA"

Quesito:
Io sono un musicista e cantante che opera a "Partita IVA" per un solo Committente da anni. Corro il rischio di dover essere "trasformato" come lavoratore dipendente? Grazie.
 
Risposta:
Le discusse (e problematiche) disposizioni della l. 92/2012 sulle cd "finte Partite IVA" compendiate nell'art. 69bis della D.lgs. 276/2003, già richiamate in altre sezioni del presente Blog, determinano una serie di presunzioni (relative) di lavoro dipendente al ricorrere di alcuni requisiti "sintomatici" di "finto lavoro autonomo" (monocommittenza, organizzazione del lavoro dipendente dal Committente etc.). Uno dei criteri, però, che esclude la ricorrenza del lavoro subordinato è la "professionalità" elevata o comunque notoriamente acquisita in percorsi professionali anche informali. Ciò posto, penso proprio che l'attività di musicista e cantante, in quanto attività strettamente personale e in quanto attività già classificata ai fini della normativa ENPALS, possa ricondursi tra le attività naturaliter autonome che ex. l. 92/2012 ed ex. Circ. Min. Lav. 32/2012 escludono il ricorrere della presunzione di "finto lavoro autonomo". In questo caso, compete al lavoratore "invertire l'onere della prova" ed asserire il ricorrere di specifici indici di subordinazione (potere disciplinare, eterodirezione etc.).
 
Dr. Giorgio Frabetti, Profilo Linkedin: http://www.linkedin.com/profile/view?id=209819076&goback=%2Enmp_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1&trk=tab_pro


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