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giovedì 12 luglio 2012

IL LAVORO DEGLI ITALIANI NEL MONDO- I 183 GIORNI


Alcuni approfondimenti sulla cd "regola dei 183 giorni".
A questi fini, il Lavoratore rientra nell'esenzione per l'anno fiscale in corso, se soggiorna all'estero per meno di 183 giorni nel corso dei 12 mesi successivi al proprio arrivo.
E' essenziale comunque precisare che la succitata norma convenzionale non prevede che la permanenza nello Stato estero sia caratterizzata da continuità. Pertanto, il Lavoratore potrà essere tassato nello Stato di produzione del reddito qualora vi permanga, in qualsiasi arco temporale di 12 mesi, che cominci o termini nell'anno fiscaledi riferimento, più dei 183 giorni indicati dalla norma, anche nel caso abbia interrotto la propria permanenza all'estero.
Si consideri, ad esempio, il caso di un Lavoratore che si rechi all'estero il 1° ottobre 2003 e vi permanga fino al 31 gennaio 2004, per poi tornare il 01/07 e rientrare in Italia il 30/09/2004. Ai fini della disciplina convenzionale, per quanto attiene ai redditi prodotti nel 2003, lo Stato in cui si è svolta l'attività potrà assogettare il Lavoratore ad imposizione, poichè tra il 01/10/2003 e il 01/10/2004 il Lavoratore ha svolto la propria opera all'estero per più di 183 gg. Analogamente, potrà tassare anche i redditi prodotti nel corso del 2004: nel corso dei dodici mesi che terminano in tale periodo d'imposta, infatti, il Lavoratore ha superato la soglia prevista dall'art. 15 lett. a) par. 02.
Sulle modalità di calcolo dei giorni di permanenza all'estero del Lavoratore per tale periodo minimo di tempo, va anzitutto precisato che secondo le Circolari ministeriali 201/96 e 207/2000, ai fini della normativa interna, infatti, rilevano "in ogni caso, nel computo dei 183 giorni ... il periodo di ferie, le festività, i riposi settimanali, e gli altri giorni non lavorativi, indipendentemente dal luogo in cui sono goduti". In particolare, tali Circolari hanno recepito le indicazioni del Consiglio OCSE e del Commentario, ma con qualche sfasatura. Laddove, ad esempio, la norma convenzionale fa riferimento ai giorni trascorsi, quella domestica computa, a prescindere dal luogo in cui sono trascorsi, i giorni di ferie, le festività, i riposi settimanali e gli altri giorni non lavorativi.

Dr. Giorgio Frabetti,
Consulente d'Azienda in Ferrara

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