Caso: Il Sig. Rossi è titolare di una pensione sociale lorda da € 240 e di reversibilità lorda da € 220. Può il Sig. Rossi prestare lavoro accessorio? E se sì, con quali ricadute sul trattamento previdenziale?
Risposta: La l. 92/2012 (ma l’impostazione dovrebbe restare anche nell’emandando D.lgs. di riordino dei contratti di lavoro) ha generalizzato l’accesso ai voucher: nessuna preclusione può esserci per i pensionati. Come per la generalità dei voucheristi, i limiti reddituali (aggiornati al 2015) sono di € 2.020, in caso di Committenti Imprenditori Commerciali-Liberi Professionisti, e di € 5.060 per la totalità dei Committenti, nel corso di un anno solare. Le ricadute previdenziali vanno attentamente monitorate. In particolare, siccome l’assegno sociale è subordinato al possesso di un reddito pari (per il 2015) a € 5.830,76, occorrerà verificare se i redditi realizzati dal voucherista incidono su questo reddito minimo. Lo stesso dicasi per la pensione di reversibilità, soggetta a percentuali di riduzione. Per importi, però, molto bassi (meno di € 19.573,71, come certamente quelli in questo caso), non è prevista comunque alcuna riduzione. Le somme percepite a titolo di voucher sono esenti IRPEF, e non determinano conguagli fiscali sfavorevoli.
Dr.GIORGIO FRABETTI
STUDIO LANDI-FERRARA
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