Quesito:
Un Anziano Professore, dotato di una vasta e ricca biblioteca, si avvale di tanto in tanto di una ragazza, per il riordino delle pubblicazioni, per la tenuta della corrispondenza necessaria per abbonamenti a riviste, per intrattenere rapporti con Studiosi e ricercatori. Intende regolarizzare questa collaboratrice: quale contrattualistica può utilizzare?
Risposta:
Il Professore può stipulare un contratto di lavoro dipendente con la ragazza, secondo il CCNL Domestici.
Innanzitutto, perchè abbiamo pensato di inquadrare la ragazza nel CCNL Colf. Tale CCNL ingloba
nell'art. 01 "i prestatori di lavoro comunque retribuiti addetti al
funzionamento della vita familiare". Sembra congruo e coerente ipotizzare
che il CCNL qui abbia inteso riferirsi ad una nozione onnicomprensiva di
"famiglia", quale "famiglia anagrafica" (DPR 223/1989 Reg.
sullo stato civile) ovvero "singoli" o "gruppi" di persone
che si trovano in uno stesso luogo oggetto di registrazioni e di imputazioni
anagrafiche. Così letta, però, la disposizione va intesa come nozione
"lavoristica" di default, utile cioè per
inquadrare un rapporto non diversamente qualificabile dal punto di vista
organizzativo, come Impresa, come Studio Professionale, come Associazione etc.
Quindi, tutto ciò che non è ... questo, è automaticamente "famiglia"
per il CCNL Domestici. In mancanza di altro possibile inquadramento, questo è l'unico
CCNL spendibile, a Ns. giudizio.
Di per sè, l'inquadramento della ragazza
entro il CCNL Domestici non ne determina alcuna svalutazione dal punto di vista
professionale. La "collaborazione domestica", infatti, non si
esaurisce nel fare le pulizie, dare da mangiare agli anziani, badare agli
animali domestici, ma ingloba anche funzioni di concetto elevate. Pensiamo alle
Istitutrici, che nelle famiglie bene provvedono all'istruzione dei rampolli:
non sono certo Badanti, nè Colf, ma di certo sono inquadrate nel CCNL Domestici
(Livello D).
Dr. Giorgio Frabetti,
Consulente d'Azienda in Ferrara
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