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giovedì 4 aprile 2013

VOUCHER CONTESTATO DAGLI ISPETTORI IN GIORNO DI PASQUETTA. UN CASO

Quesito:
Sono Titolare di un'Azienda del settore Pubblici Esercizi. In giorno di Pasquetta, ho avuto bisogno di attivare un voucher per un Cameriere. Lo Studio di Consulenza chiamato a provvedere sabato "per il rotto della cuffia" non è riuscito ad ottenere l'iscrizione assicurativa presso il sito dell'INPS, per problemi tecnici e di connessione che io ignoro. Sfortuna poi ha voluto che, in giorno di Pasquetta, venissero gli Ispettori del Lavoro a chiedermi conto di questo lavoratore che non risultava noto agli Enti e Istituti. Come posso difendermi?
Grazie.

Risposta:
L'INPS nella recentissima Circolare 49/2013 ha molto insistito sulla necessità che risulti costituita la posizione assicurativa del voucherista prima dell'impiego, onde evitare che tale modalità di impiego di lavoro dia occasione a troppo facili sanatorie di "lavoro irregolare". Con ciò, però, va anche detto che l'INPS, conscia delle critiche alle disposizioni del Ministero del Lavoro (Circ. 04/2013) contenenti disposizioni troppo rigide e anguste per il personale ispettivo, ha provveduto a richiamare tutto il complesso delle disposizioni di legge e amministrativa sull'accertamento del lavoro sommerso, almeno in vigore dal 2006 in avanti. In questo senso, è necessario tenere presente che già la Circolare 29/2006 aveva precisato che avrebbe dovuto intendersi "sommerso" tout court il rapporto di lavoro costituito al di fuori di qualsiasi forma di conoscenza della Pubblica Amministrazione e comunque "dolosamente" occultato alla PA medesima dal Datore di Lavoro. Questo a mio modestissimo giudizio è il cannovaccio in cui Ella può impostare le sue eventuali difese dalle affermazioni della DTL:

1) Risulta che l'Azienda ha dato mandato al Consulente del Lavoro di provvedere regolarmente nella tempistica? Questo profilo è importante da considerare per valutare il grado di dolo/colpa dell'Azienda: ad es., se il Consulente avesse ingenerato nell'Azienda l'affidamento legittimo che la pratica fosse andata a buon fine, il Datore di Lavoro dovrebbe ritenersi perfettamente "scagionato". Ma la casistica è da esaminare con cura e attenzione ... Diverso è il caso che l'Azienda abbia provveduto a impiegare il lavoratore, pur nella consapevolezza degli impedimenti al perfezionamento della pratica...
2) Risulta comunque il Lavoratore noto in qualche modo alla PA? Ad esempio, il Consulente ha praticato comunicazioni alternative? Come noto, la Circolare 49/2013 impone il canale INPS per l'instaurazione del rapporto di lavoro accessorio, e non più l'INAIL. Ma se, magari per errore del personale di Studio e per "inerzia", lo Studio avesse comunque provveduto alla Comunicazione via fax all'INAIL, questa comunicazione, per quanto oggi inidonea a costituire il rapporto di lavoro accessorio, potrebbe far prova a favore dell'Azienda, nel senso di ritenere il lavoratore voucherista, pur costituito irregolarmente, comunque "noto" alla PA. E conseguentemente escludere la responsabilità dell'Azienda per "lavoro sommerso".

Queste le linee strategiche per impostare, magari anche avanti il Comitato ex. art. 17 D.lgs. 124/2004, una difesa dalle pretese ispettive della DTL.

Dr. Giorgio Frabetti, Profilo Linkedin: http://www.linkedin.com/profile/view?id=209819076&goback=%2Enmp_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1&trk=tab_pro
Collaboratore Studio Francesco Landi, Consulente del Lavoro, Ferrara
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