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mercoledì 5 dicembre 2012

I PERMESSI E LA MALATTIA SOPRAVVENUTA


 Quesito:
Sono Dipendente di un'Azienda metalmeccanica. Il mese scorso ho chiesto un giorno di permesso infra-settimanale. Quel giorno, però, mi sono ammalata e il Medico mi ha rilasciato un certificato di quattro giorni. La mia Azienda mi ha considerato in malattia solo dal giovedì.
E' corretto questo comportamento?
 
Risposta:
Si coglie l'occasione per riprendere un quesito già affrontato dalla rubrica L'Esperto risponde del Sole 24 Ore del 17/09/2012, ma introducendo alcune specifiche.
Il Sole 24 Ore, a Ns. giudizio, risponde in modo insoddisfaciente al quesito, perchè non fornisce indicazioni appaganti ai fini della problematica che poi più interessa, la gestione del "contatore dei permessi". Nè appare appagante, nè condivisibile l'approccio di cui al Sole 24 Ore che discetta in astratto di "funzioni" del permesso, diversificate rispetto alle "funzioni" delle ferie (deducendo che, data la diversa "funzione" del permesso, esso non si sospende in caso di malattia come le ferie). Il quesito, che investe chiarissimamente i ROL, non tiene conto delle funzioni e delle finalità uultra-diversificate di questi.
Approccio non appagante, perchè la stessa "funzione" del permesso varia, a seconda che esso sia stato richiesto dal Lavoratore, a fronte di eventi specifici (es. il lavoratore dice "chiedo un giorno di permesso per portare mio figlio ad una visita pediatrica"), ovvero a fronte di una generica funzione "compensativa" (es. è consuetudine aziendale che al Lavoratore sia riconosciuto un tot di permessi a compenso del maggior lavoro svolto in un periodo: utilizzo similare alla "banca ore" aziendale). E le conseguenze, ben possono essere differenti. Nel primo caso, infatti, ove nel giorno programmato del permesso sopraggiunga una malattia, la malattia può ben diventare condizione impeditiva dell'evento per cui era stato richiesto il permesso: es. la malattia preclude al lavoratore padre/madre la possibilità di accedere alla visita pediatrica programmata, che è stata a sua volta rinviata. In questo caso, è evidente che la malattia ha reso impossibile il godimento del permesso, che, come tale, non può essere "scalato" dal "contatore"!
Altro è il trattamento, secondo Noi, ai fini del "contatore" del permesso concesso "genericamente" per compensazione di maggior lavoro.
Qui, il permesso è gestito in una ratio prevalentemente economica, in modo del tutto similare ad un componente di "cottimo", senza alcuna considerazione inerente le vicende personali del Dipendente. Questa ratio economica, rende il ROL perfettamente "consumabile" anche in caso di malattia sopravvenuta. 
Nè sussistono grosse problematiche, a quanto ci risulta, in sede di contabilizzazione nel prospetto paga.
Che differenza potrebbe esserci, ad esempio, tra segnare un permesso in una giornata e segnare, per quella giornata una malattia? Poco o nulla, visto e considerato che la base imponibile ai fini del trattamento di malattia non solo è tarata sulla base "retribuzione giornaliera", ma è addirittura più favorevole compendiando ratei di 13ma, 14ma etc. Alla fine, siamo ad una "partita di giro": la retribuzione giornaliera resta quella, sia che sia pagata come "permesso ROL", sia che sia ripartita Azienda-Dipendente nella gestione del trattamento di malattia: dal punto di vista del risultato economico per il Dipendente non cambia davvero nulla! In un modo o nell'altro, il giorno di assenza resta goduto e retribuito: cosìcchè resta pienamente giustificabile lo "scalo" dal "contatore generale" dei Permessi.

Dr. Giorgio Frabetti
Consulente d'Azienda in Ferrara

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