Caso: Tizio ha accumulato, al 24/6/2015, compensi per “lavoro accessorio” (tra tutti i Committenti) per € 3.000 come Domestico. Al 26/6, dopo l’entrata in vigore del D.lgs. 81/2015, viene richiesto di altri lavori domestici. Entro quali limiti economici annui può ancora sviluppare compensi per lavoro accessorio, posto che, per il lavoro domestico (Committenza Non Imprenditrice-Professionale) dovrebbe scontare i nuovi limiti reddituali annui complessivi di € 7.000?
Risposta: Il caso non è stato chiaramente risolto, nemmeno dopo i primi chiarimenti operati dalla Circolare INPS 149/2015.
L’unica circostanza in cui l’INPS ha affrontato il caso è stato per il caso di voucher in contemporanea con trattamenti a sostegno del reddito. In questa circostanza, l’INPS ha dichiarato: “Il predetto limite complessivo dei € 3.000 di compenso, per l’anno in corso, è da intendersi comprensivo anche delle prestazioni di lavoro accessorio già rese dal 1.1.2015 al 24.6.2015 (giorno precedente all’entrata in vigore del D.Lgs. 81)”.
Per i diversi casi dei limiti di € 2.000 (Committenti Imprenditori/Professionisti) e di € 7.000 (Committenti non Imprenditori), nulla risulta definito in Circolare, ma crediamo valga l’analogia con il passo citato. Pare prudente e coerente ritenere che Tizio, nel caso di specie, per i voucher attivati dopo il 25/6, debba scomputare dal limite (teorico) dei € 7.000, meno gli € 3.000 già fruiti prima del 25/6.
E questo, a maggior ragione, se si pensa che i nuovi limiti vanno parametrati ad “anno civile” 1/1-31/12/2015. Fossero i compensi parametrati ad “anno solare”, allora, si potrebbe calcolare l’anno partendo dal 25/6/2015, arrivando fino al 24/6/2016, e contando € 7.000.
Ma con il riferimento ad “anno civile”, questa operazione non pare proprio possibile. Restiamo comunque in attesa di ulteriori chiarimenti da Ministero del Lavoro e INPS.
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