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mercoledì 23 settembre 2015

START UP INNOVATIVE, QUANDO LE AGEVOLAZIONI SPETTANO AI SOCI AMMINISTRATORI

Caso:
Una Ditta che sviluppa progetti informatici “innovativi” per la difesa spaziale si trova in questa speciale situazione. Ha assunto un’impiegata amministrativa part time e si avvale di Tizio e Caio, entrambi Ingegneri spaziali con Master ad Harvard è contemporaneamente lavoratore autonomo in Partita IVA (Sviluppatore di software) e Socio Amministratore. Può rientrare nei requisiti di legge per l’accesso alle agevolazioni delle cd start up innovative?

Risposta:
Stando al recentissimo parere del 4/9/2015 prot. 155486 del Ministero dello Sviluppo Economico, la risposta pare proprio affermativa, almeno in ipotesi.
L’art. 25.1°comma lett. e) n. 2 DL 179/2012, infatti, prevede:

… Impiego come dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, in percentuale uguale o superiore al terzo della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di titolo di dottorato di ricerca o che sta svolgendo un dottorato di ricerca presso un'università italiana o straniera, oppure in possesso di laurea e che abbia svolto, da almeno tre anni, attività di ricerca certificata presso istituti di ricerca pubblici o privati, in Italia o all'estero, ovvero, in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva, di personale in possesso di laurea magistrale ai sensi dell'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270.

Ricorrendo le suddette condizioni, l’impresa può essere iscritta al Registro speciale delle Start up innovative.
Essenziale, però, a quanto viene dato di capire, è che i Soci siano anche “collaboratori”, ossia lavoratori.
Diversamente, il Ministero non riconosce le agevolazioni, se non ricorre il lavoro dei Soci Amministratori, ovvero se questi si limitano semplicemente a svolgere il ruolo di “meri organi sociali”.
A disposizione per aggiornamenti e approfondimenti

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