Caso:
Tizio, cittadino rumeno (UE), soggiorna in Italia. E’ disoccupato, ma percepisce nel 2015, € 6.000 di voucher. Bastano questi redditi a provare la sussistenza di “risorse economiche sufficienti” per restare in Italia per un soggiorno superiore a 3 mesi ex. art. 7 D.lgs. 30/2007.
Risposta:
L’art. 48.5°comma D.lgs 81/2015 prevede che i compensi da lavoro accessorio-voucher siano utili per configurare i requisiti reddituali necessari per il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno. Nel testo di legge, non si precisa se i voucher di lavoro accessorio siano utili anche per consentire il soggiorno lungo (per più di tre mesi, ad esempio) del cittadino UE.
Il fatto che il D.lgs. 81 cit. non ne parli, non deve essere interpretato come preclusione a questa possibilità, dovendosi, all’uopo, far riferimento ad altre norme, in particolare all’art. 7 D.lgs. 30/2007, che, al comma 1 lett. b), prevede che il cittadino UE, che intenda soggiornare in Italia per più di 3 mesi, debba disporre di “risorse economiche sufficienti, non diventare un onere a carico dell'assistenza sociale dello Stato durante il suo periodo di soggiorno, da attestare attraverso una dichiarazione o con altra idonea documentazione”.
Come noto, sulla scia della normativa comunitaria (Dir. CE 38/2004), non è mai stato definito una soglia monetaria fissa per definire questa “soglia di autosufficienza”.
La Commissione UE, più volte interpellata, ha sempre dichiarato che tale importo deve essere interpretato in modo flessibile, consentendo ogni mezzo di prova (all’evidente scopo di facilitare l’inserimento dei cittadini UE negli altri Stati membri). Sul punto, è intervenuta l’ormai risalente Circolare 18/2009 del Ministero dell’Interno, la quale, recependo le linee interpretative della Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio (COM (2009) 313 def.), ha dichiarato che, in mancanza di altra idonea prova, fa fede dell’autosufficienza economica il possesso di un reddito annuo non inferiore alla pensione sociale.
Questo importo, per il 2015, è fissato in € 448,52 euro per 13 mensilità e per l’anno 2015 il limite di reddito è pari ad 5.830,76 euro annui. Quindi, in mancanza di altre fonti di reddito (rendite vitalizie, finanziamenti familiari etc.), anche i redditi da voucher parrebbero dare titolo al soggiorno del cittadino UE in Italia, se superiori alle somme ivi riportate.
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