Il tempo di "vestizione" del Lavoratore può essere o meno conteggiato nell'orario di lavoro (e, quindi, retribuito, e oggetto dell'obbligo assicurativo INAIL), se dalla modalità in cui la vestizione si svolge si possa arguire che essa si svolge o meno in regime di "controllo pieno" (eterodirezione) da parte del Datore di Lavoro.
Quanto all'inquadramento giuridico della fattispecie e alle elaborazioni giurisprudenziali, si rinvia al post di questo Blog: http://costidellavoro.blogspot.it/2014/06/il-tempo-tuta-orario-di-lavoro-o-fuori.html
Qui di seguito, rifacendoci ad un pregevole articolo della dr.ssa RUSSO (DTL Modena), siamo a dar conto di alcuni "indici" dai quali, in sede ispettiva (specie INAIL), si può arguire la riconduzione del "tempo tuta/vestizione" all'orario di lavoro:
a) Il Lavoratore timbra il badge
prima di recarsi ad indossare la tuta (questo è l'indice evidentemente più ...
macroscopico!);
b) Il Lavoratore si reca presso a vestirsi
presso spogliatoi appositamente attrezzati, ma con le specifiche definite a
suo tempo dal Ministero del Lavoro con Interpello nr. 13/2010.
In quest'ultimo senso, per far rientrare il "tempo tuta"
nell'orario di lavoro (e, quindi, nella base di calcolo dlel'imponibile INAIL)
non basta che il Datore abbia predisposto materialmente gli spogliatoi (es.
quelli mobili, come in edilizia), ma occorre che la "vestizione" negli
"spogliatoi" sia obbligata in forza di specifiche consegne
obbligatorie derivanti o dal Datore di Lavoro (in vista dell'organizzazione
del lavoro) o dalla legge (es. Sicurezza sul Lavoro). In quest'ultimo caso,
potrebbero rientrare i vecchi obblighi di pulizia del personale dei laboratori
da zuccherificio e simili (per eliminazione scorie etc.), questi sicuramente
obbligatori e rientranti nell'orario di lavoro (es. un incidente in doccia, in
questo senso, determina le conseguenti connessioni assicurative INAIL ...).
Può essere diverso il caso dell'Edilizia, quando, pur in
presenza di spogliatoi mobili, non sussista alcun vincolo, nè datoriale, nè
normativo, a che la preparazione del Lavoratore avvenga in un determinato luogo
(spogliatoio) rispetto ad un altro.
Dr. Giorgio Frabetti, Profilo Linkedin: http://www.linkedin.com/profile/view?id=209819076&goback=%2Enmp_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1_*1&trk=tab_pr
Collaboratore Studio Francesco Landi, Consulente del Lavoro, Ferrara
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