Quesito (tratto da Diritto e Pratica del Lavoro nr. 40/2014- dr. CAMERA): Un Collaboratore "a progetto" intrattiene due rapporti con due Committenti diversi, da ciascuno dei quali percepisce un compenso superiore al massimale in vigore. Come può rimediare?
Risposta: Secondo le disposizioni vigenti, i due Committenti dovrebbero versare il premio calcolato su un unico massimale (riferito al Collaboratore), da suddividere tra loro, secondo le regole di cui alla Circolare INAIL 32/2000. Succede, invece, spesso che ciascun Committente, agendo per proprio conto, calcoli e paghi il premio sul massimale, finendo in tal modo per versare complessivamente all'INAIL un importo ben maggiore (doppio) di quello dovuto. E' vero che di solito si tratta di importi che, in valore assoluto, sono piuttosto modesti, ma pagando di più un'assicurazione sociale che costa meno si finisce per beneficiare solo l'INAIL, dal momento che i maggiori premi così pagati non aumentano in nessun modo il livello delle prestazioni, che saranno riconosciuti al Collaboratore, nel caso di infortunio o di malattia professionale. Tuttavia, è da evidenziare che la pratica applicazione di queste complesse disposizioni in tema di retribuzione imponibile ai fini INAIL dei parasubordinati è spesso complicata dalla circostanza che il Committente può non essere a conoscenza che il Suo Collaboratore ha in essere anche altri rapporti: per questi motivi, dovrebbee essere il Collaboratore, l'unico in possesso di tutte le informazioni necessarie, ad attivarsi, calcolando egli stesso gli imponibili di competenza dei suoi vari committenti, in modo da comunicarli loro ai fini della corretta denuncia INAIL, in occasione dell'annuale auto-liquidazione dei premi.
Dr. GIORGIO FRABETTI
STUDIO FRANCESCO LANDI, FERRARA
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