Dopo che ci si è risvegliati dal terrore e dall'incredulità del sisma e si
scopre che la propria Azienda è lesionata e che le Commesse (già problematiche
in questo periodo di crisi) sono a rischio, come ci si deve comportare?
Innanzitutto, guardiamo in faccia alla realtà.
Certo che tutti gli Imprenditori in questo momento desiderano solo due
cose:
a) Lavorare in sicurezza;
b) Garantire la continuità produttiva.
01) Dopo il sisma, chiamiamo i tecnici del Comune e della Protezione
Civile (non altri, non i Consulenti della Sicurezza!) e verifichiamo il danno;
02) Se il danno c'è, ma l'attività può continuare, d'intesa
con i Consulenti della Sicurezza si provveda immediatamente ad impartire al
personale dipendente le disposizioni necessarie per l'evacuazione in caso di
terremoto e le altre eventuali disposizioni di servizio adeguate (ad es. se un
ramo è lesionato etc.);
03) Se la lesione dell'Azienda è seria, si consideri l'entità della
lesione (totale? Parziale?) e si contattino i tecnici comunali per valutare i
tempi di recupero.
04) Valutare la leva finanziaria, e la sua
eventuale sostenibilità. Cogliamo l'occasione di ricordare che, per
favorire il rapido ripristino degli impianti, la Camera di Commercio di Ferrara
sta stanziando automaticamente fondi per il recupero dei macchinari; ricordiamo
altresì che Equitalia Spa ha sospeso l'esazione dei ruoli e che il Governo ha disposto
differimenti nel versamento delle imposte. Successivamente, si potrà pensare
concretamente ad attivare alternative. Quanto alla fiscalità,
ricordiamoci che, con l'attività sospesa (e comunicata sia al Comune,
all'Agenzia delle Entrate, alla Camera di Commercio), si disapplicano gli Studi
di Settore (anche se l'Azienda non è esonerata dal compilare i modelli
per i dati rilevanti). In ogni caso, la leva finanziaria è essenziale per
valutare se l'operazione materiale di ricostruzione/ristrutturazione degli
ambienti può tradursi in un'operazione di investimento fattibile (su cui certo
peseranno eventuali disposizioni di favore nel pagamento dei mutui, nella
fiscalità etc.).
05) Le Commesse: Componente importante della leva
finanziaria. Ricordiamo che l'Azienda che accusi impedimenti tecnici derivanti
dal sisma non può considerarsi in mora rispetto alle scadenze ex. art. 1256
del Codice Civile. In ogni caso, se Azienda e Committente hanno
disposto il parziale "collaudo" di "lotti" di Commessa,
l'Azienda non si faccia scrupolo ad esigerne il pagamento parziale: chiedendo
l'applicazione del contratto, dove previsto, ovvero disponendo questa
possibilità ex post tramite revisione dei contratti
post-sisma.
06) I locali e la sorte del Personale:
06a) Se i locali lesionati sono solo reparti di custodia di
cose, il rinvenimento di un'alternativa apparirà relativamente
semplice: se i locali lesionati erano destinati all'archiviazione cartacea o
informatica (in questo caso, basterà spostare fisicamente i faldoni o realizzare
un back up della memoria del PC). Essenziale,
comunque, sviluppare, in questi casi, un'attenzione particolare alla
conservazione delle copie documentali.
06b) Se il locale lesionato è un reparto dove lavorano persone, occorre
sviluppare riflessioni più complesse:
06c) Se il locale è dichiarato recuperabile, valutare la destinazione
del Personale nelle more del ripristnino: adibirlo a mansioni diverse
nell'ambito dell'organizzazione (ad esempio, studiando una generalizzata
riduzione d'orario "di solidarietà" per consentire ai lavoratori
dell'Azienda di Lavorare tutti); ovvero, attivare una procedura di CIG in
deroga, se si ravvisano speranze di ripresa produttiva;
04c) Se i locali parziali sono dichiarati irrecuperabili, si può
valutare di procedere ad una mobilità in deroga con scivolamento verso il
licenziamento del reparto in esubero.
04d) Se alla perdita di parte del locale, si accompagna la possibilità di
continuare l'attività supestite, si possono realizzare assestamenti
marginali certo, ma non per questo non vantaggiosi: ad esempio, trasformare la
classificazione dell'Azienda da Industriale ad Artigianale, può comportare
benefici, così come cambiare la compagine datorile (ad esempio da Società a
Ditta Individuale) può comportare vantaggi in termini di
"disapplicazione" degli Studi di Settore per il
periodo di imposta di inizio dell'attività, o l'applicazione di un cluster di
Studio di Settore più favorevole. E questa è solo una delle tante possibili
variabili che possono realizzarsi.
04e) Valutare l'eventuale affidamento in outsourcing del
servizio "perso" con il terremoto. I tempi sono di crisi e non c'è
aspettarsi grandi opportunità, ma come non considerare l'eventualità che i
lavoratori "esodati" costituiscano un'autonoma attività (magari anche
sotto forma di cooperativa) per lavorare su Commessa del loro Ex- Datore,
magari approfittando eventualmente delle disposizioni fiscali e contributive di
vantaggio per le sturt up o degli incentivi previsti per
l'auto-imprenditorialità dei soggetti espulsi dal mercato del lavoro? Anche qui
la legislazione non aiuta del tutto (nei primi tempi, è prevedibile una
"monocommittenza" e il DDLL Monti-Fornero punisce le attività
autonome con queste caratteristiche), ma è bene non precludersi a priori
questa eventualità;
Questi sono solo primissimi spunti.
Sforziamoci, per quanto eretico e inopportuno possa sembrare, di vedere il
"positivo" in queste tristi vicende.
Confidando nell'esito migliore, lo Scrivente Studio resta a disposizione
per quanti chiarimenti occorressero, anche in funzione dei suggerimenti e delle
idee per cogliere ogni migliore operatività.
Studio CDL Francesco Landi, Consulente del Lavoro in
Ferrara
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