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giovedì 2 aprile 2015

DIPENDENTE IN DAY SERVICE AMBULATORIALE E TRATTAMENTO DI MALATTIA

Quesito:
Il "day service" ambulatoriale del dipendente da diritto all'indennità di malattia?  E come va gestito?

Risposta:
Ai fini dell'indennità INPS di malattia, il "Day service" va gestito nel modo che segue.

L’INPS, nel Msg INPS 3701/2008, ha descritto in questi termini il day service: “Il Day Service Ambulatoriale (DSA) si configura come una struttura idonea a offrire risposte assistenziali di elevata qualità, senza il ricorso al ricovero in regime di Day Hospital (D.H.) né medico né chirurgico, alla cui logica organizzativa il D.S.A., tuttavia, pare ispirarsi. In coerenza con il dettato del D.P.C.M. 11/11/2001 relativo ai livelli essenziali di assistenza, gli obiettivi principali che questa novellata modalità di approccio al paziente si propone sono: - Riduzione del numero degli accessi alle strutture sanitarie; - Miglioramenti dei tempi di risposta ai cittadini con complessità clinico-terapeutiche. Il Day Service Ambulatoriale, quindi, nel tracciare un percorso predefinito ed esaustivo, consente: - Al paziente di ottenere in un solo giorno una diagnosi o una terapia, effettuando le visite specialistiche, gli esami strumentali, anche invasivi, o le prestazioni terapeutiche necessarie che non richiedono osservazione prolungata; - Agli specialisti ivi operanti, un approccio integrato e multidisciplinare; - All'Azienda sanitaria di evitare sprechi e disservizi generati da dispendiosi rebounces organizzativi. La modalità di DSA esclude il trattamento delle urgenze e riguarda, quindi, esclusivamente una casistica programmata, esplicitata a priori, con delineazione dei protocolli diagnostico-terapeutici, individuazione dei professionisti interessati e formalizzazione da parte della Direzione Aziendale. Per accedervi, il paziente è tenuto al pagamento del ticket sanitario secondo le regole ed il sistema di esenzioni dell'attività ambulatoriale. L'episodio di diagnosi e/o cura per la sua peculiarità non può protrarsi, di norma, per un numero molto limitato di accessi che di solito si sviluppano in un mese circa, mentre il DSA terapeutico, di norma, dura circa tre mesi: eventualmente e per peculiari problemi clinici o di rivalutazione diagnostica, il Day Service Ambulatoriale può essere ripetuto, nell'arco di 1 anno, con una frequenza stabilita da regole regionali”.

Ciò posto, però, va anche detto che il medesimo INPS ha altresì qualificato (in senso giuridico-normativo) in questi termini il day service: “Per sua natura, quindi, alle giornate di Day Service Ambulatoriale vanno applicate le disposizioni operative di cui al p.to 5 - "Cicli di cura ricorrenti" - della Circ. 25/7/2003, n. 136”.

Il rinvio al punto 5 della Circolare INPS 136/2003 consentirà di chiarire il trattamento applicabile in punto di certificazione al caso de quo: INPS – Circolare del 25 luglio 2003, n. 136 OGGETTO: Prestazioni economiche di malattia e di maternità. Questioni varie. (…OMISSIS…) 5) Cicli di cura ricorrenti Pervengono con una certa frequenza segnalazioni di lavoratori che, a causa delle patologie sofferte, si sottopongono periodicamente, per lunghi periodi, a terapie ambulatoriali, spesso di natura specialistica, comportanti incapacità al lavoro. Al riguardo, se sul certificato inviato è barrata la relativa casella, si ritiene che le fattispecie in questione possano essere definite applicando i "criteri della ricaduta", ove ne ricorrano i relativi presupposti (trattamento eseguito entro 30 giorni dal precedente). Come è ovvio anche la certificazione di cui si tratta deve essere visionata dal medico di Sede. A tal fine, potrà comunque essere considerata sufficiente anche un'unica certificazione del curante che attesti la necessità di trattamenti ricorrenti comportanti incapacità lavorativa e che li qualifichi l'uno ricaduta dell'altro. Gli interessati dovranno inviare tale certificazione prima dell'inizio della terapia, fornendo anche l'indicazione dei giorni previsti per l'esecuzione. A tale certificazione dovranno far seguito, sempre a cura degli interessati, periodiche (ad esempio mensili) dichiarazioni della struttura sanitaria, riportanti il calendario delle prestazioni effettivamente eseguite, le sole che danno titolo all'indennità. Tale soluzione potrà essere consentita anche per i casi di lavoratori in trattamento emodialitico o affetti dal morbo di Cooley.

Dr.GIORGIO FRABETTI
STUDIO LANDI-FERRARA

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