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martedì 9 febbraio 2016

JOBS ACT AUTONOMI-AGGIORNAMENTI

Mentre il Ministero del Lavoro ha appena emesso una propria Circolare nr. 3/2016 per dare attuazione al nuovo art. 2 D.lgs. 81/2015 sulle cococo (con disposizioni ancora molto nebulose) e sulla cd “stabilizzazione” dei “collaboratori autonomi”, si coglie l’occasione di ricordare che il quadro delle norme relative al “nuovo” lavoro autonomo non è del tutto completo.
Al Consiglio dei Ministri del 28/1, erano in discussione una serie di disposizioni su Welfare e contrattualistica degli autonomi (comprensiva della riforma del telelavoro, denominata smart working). Tra le disposizioni in discussione, alcune che incidono sulla contrattualistica autonoma:

Il provvedimento-precisa il quotidiano- contiene anche una norma che “salva” le collaborazioni coordinate e continuative considerate “genuine”: «In accordo a quanto previsto dal Jobs act - spiega Maurizio Del Conte, professore di diritto del Lavoro alla Bocconi di Milano e neo presidente dell'Anpal - si riconosce la genuinità delle collaborazioni organizzate dal collaboratore d'accordo con il committente, e a queste si estendono le tutele previste dal Ddl sul lavoro autonomo». (notizia tratta dal link: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-01-28/piu-tutele-professionisti-e-partite-iva--122038.shtml?uuid=ACxPr6IC).

Coordinando tale notizia con altre (coerenti) sempre vertenti sullo stesso provvedimento, il disegno di legge dovrebbe incidere (mitigandola) su quella parte dell’art. 2 D.lgs. 81/2015 che prescrive la trasformazione de plano in lavoro subordinato di tutte le collaborazioni “etero-organizzate”.
In questo senso, dovrebbe escludersi “l’etero-direzione” (e la conseguente trasformazione forzosa in lavoro dipendente della collaborazione) in tutti i casi in cui tempi e luogo della collaborazione riescano definiti “di intesa” tra Committente e Collaboratore.
E’ su questa base, pertanto, che si potrà valutare la “genuinità” della cococo (è il vecchio criterio del “coordinamento”).
Il quadro è ancora decisamente fluido e ciò non potrà che incidere sulle prime esperienze applicative delle “nuove” collaborazioni secondo il Jobs Act.
A disposizione per aggiornamenti

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