venerdì 29 novembre 2013

LAVORO GRATUITO PER IL NEO-LAUREATO: POSSIBILE?

Quesito:
Appena laureata in Giurisprudenza, ho ricevuto l'offerta di impiego presso l'Ufficio Legale di un grande Sindacato ... gratis! E' mai possibile che ai neo-laureati si debbano proporre schifezze del genere?
 
Risposta:
Innanzitutto, non ho capito: Le è stata offerta un'opportunità come Segretaria, ovvero un'opportunità di "pratica" legale? Le cose cambiano, evidentemente ... Nel primo caso, il lavoro deve svolgersi (se si esclude il lavoro subordinato) nella forma dello stage così come riformato dalla l. 92/2012 (Monti-Fornero), dall'accordo Stato-Regione 24/01/2013 e dalle eventuali leggi regionali, che implicano: a) L'obbligo per l'Ospitante di aprire una posizione INAIL; b) L'obbligo di redigere un progetto informativo; c) Il divieto di impiego di tirocini per sostituzione di personale assente (es. maternità); d) L'obbligo di corrispondere una "indennità di partecipazione" non inferiore a € 300 mensili lorde.
Se invece si tratta di "pratica professionale" per Avvocato, si deve seguire l'apposito regolamento forense.
Precisiamo che in sè il "lavoro gratuito", specie presso grosse organizzazioni fortemente motivate sul piano "etico-sociale", non è necessariamente un'eresia: la disponibilità a lavorare gratis può essere un modo per evidenziare l'attaccamento alla causa del volontario-professionista, senza contare i motivi di opportunità (non solo per l'Ospitante), ma anche per il Tirocinante, che potrebbe utilizzare la "gratuità" come utile "scudo" per non "bruciarsi", nella complessità delle funzioni che certe professioni (come quella del Legale) inevitabilmente implicano.
Essenziale, però, la chiarezza e la massima sincerità tra le Parti, onde evitare l'insorgere di rapporti troppo distorti o sbilanciati a favore di chi utilizza la prestazione del neo-laureato.
 

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