giovedì 9 maggio 2013

IL LAVORO DEL CONVIVENTE MORE UXORIO

Quesito:
Ho convissuto per 05 anni con una donna, Titolare di un Albergo, presso il quale ho lavorato in qualità di "tutto fare". Il rapporto è finito: posso chiedere il riconoscimento del lavoro subordinato?
Grazie

Risposta:

In relazione alla sentenza 1833/2009 con la quale la Cassazione ha fatto il punto sulla ripartizione degli oneri della prova e della soccombenza, nel caso specifico la semplice circostanza che il Lavoratore che oggi chiede le spettanze retributive non dovute abbia vissuto con la convivente una "comunione materiale e spirituale" e che in questa circostanza si sia svolta la collaborazione entro l'Albergo è elemento di fatto che può essere allegata (evidentemente dalla Controparte) a sostegno della gratuità della prestazione.
E questa circostanza la si trova confermata, a Ns. parere, se si considera che la prova della subordinazione è una prova che presupporrebbe, quanto all'oggetto, la circostanziata dimostrazione della sottomissione del Convivente-.Lavoratore alla Compagna nell'esecuzione del lavoro: cirocostanza che, a Ns. giudizio, cozza con il clima di "complicità" e "comunione" tipico della Convivenza more uxorio in cui gli stessi compiti venivano eseguiti (affectionis causa).

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