venerdì 17 marzo 2017

IL LAVORATORE CHE CONTESTI IL DEMANSIONAMENTO (A TORTO, O A RAGIONE) DEVE COMUNQUE PRESTARE SERVIZIO! PAROLA DI CASSAZIONE!-FLASH

Un Dipendente contesta il demansionamento? Deve, comunque, prestare servizio! Indipendentemente dal fatto che le Sue contestazioni siano o meno fondate.
La contestazione di “demansionamento” (anche se giusta) non fa venire meno i fondamentali “obblighi di diligenza” (art. 2104 Codice Civile), propri del lavoro subordinato, che impongono al Dipendente di garantire la continuità della propria prestazione lavorativa.
Tutto questo vale, salvo che il Dipendente accusi un pericolo alla propria professionalità, alla dignità di persona talmente grave da ritenere giustificata (se non obbligata) l’astensione dal lavoro a titolo di autotutela contrattuale.
Questo, il contenuto della sentenza nr. 9060/2016.
In questa sentenza, la Corte di Cassazione ha dato torto ad una Infermiera/Ausiliaria che, contestando il demansionamento a “addetta alle pulizie”, aveva rifiutato di svolgere la propria prestazione lavorativa.
Correlativamente, la Cassazione aveva confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa spiccato dalla Casa di Cura Datrice di Lavoro.
Il testo della Cassazione è al link: http://www.infermieristicamente.it/media/Sent-_9060_DEL_2016_demansionamento.pdf

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