mercoledì 4 febbraio 2015

REGISTRO INFORTUNI, UNA LUNGA ODISSEA-BREVE RIEPILOGO

E’ ormai un lungo romanzo che pare non conoscere fine quello del Registro Infortuni; Registro, che tutti indicano come obsoleto, di cui il Testo Unico sulla Sicurezza D.lgs. 81/2008 auspica l’abrogazione, ma che ancora non è stato abrogato.
L’abrogazione del Registro Infortuni è strettamente collegata all’entrata in funzione del cd SINP (Sistema Operativo Nazionale della Prevenzione) previsto dall’art. 8 del D.lgs. 81/2008, la cui entrata in funzione dovrà essere sancita da un Decreto Interministeriale, dopo i quali, decorsi 6 mesi dall’emanazione, il Registro Infortuni potrà essere abolito.
Per dovere di cronaca, si precisa che il SINP è nient’altro che un “data base” informatico che, raccogliendo da diverse fonti i dati relativi a tutti gli incidenti sul lavoro, dovrà fornire le statistiche necessarie per l’attività di prevenzione (al pari del vecchio Registro Infortuni, mero registro “statistico” che registra lo “storico” dell’infortunistica d’Azienda).
Tuttora, il SINP non è stato istituito; pertanto, il Registro Infortuni resta obbligatorio, salvo che disposizioni di legge regionali non ne abbiano disposto l’abrogazione (ricordiamo, la Regione ha competenza esclusiva in materia di Sicurezza sul Lavoro).
Sulla vigenza delle sanzioni, dobbiamo continuare a fare riferimento a quanto disposto dall’art. 53.06°comma del D.lgs. 81/2008:

6. Fino ai sei mesi successivi all'adozione del decreto interministeriale di cui all'articolo 8, comma 4, del presente decreto restano in vigore le disposizioni relative al registro infortuni ed ai registri degli esposti ad agenti cancerogeni e biologici.

Questa disposizione è stata recentemente interpretata come disposizione che conferma la vigenza delle previgenti sanzioni amministrative in materia di violazioni relative al Libro Infortuni: vedi sul punto, il parere espresso dal Ministero del Lavoro con Interpello nr. 9/2014.
Le sanzioni, naturalmente, si applicano, se le disposizioni di legge regionali non ne consentono la disapplicazione (come, ad esempio, per alcuni casi, in Lombardia, Puglia, Campania).
A disposizione per aggiornamenti

Studio Francesco Landi
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