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lunedì 17 giugno 2013

SE PARROCCHIA E DATORE DI LAVORO ENTRANO IN CONFLITTO ...

Quesito:
Buon giorno, sono un Diacono permanente sposato. Come tutti gli anni, intorno al 15 luglio, sono solito prendere una settimana di ferie per il campo scout parrocchiale, organizzato in montagna come tutti gli anni, di cui sono responsabile insieme a mia moglie e al Parroco. Per motivi di crisi congiunturale, l'Azienda mi ha negato le ferie precedentemente programmate e minaccia azione disciplinare con chi si oppone. Il mio Parroco vuole sollevare formale protesta, non escludendo di coinvolgere il Vescovo. Cosa possiamo fare?

Risposta:
Per prima cosa, bisognerebbe conoscere quale contratto collettivo si applica all'Azienda dove lavora: questa circostanza, ci potrebbe mettere in grado di valutare previsioni specifiche per "richiamo dalle ferie" e su eventuali vincoli di reperibilità per fasce orarie e chilometriche. In secondo luogo, dovremmo conoscere le mansioni da Lei spese in Azienda, per valutare da un lato la disponibilità di sostituti, dall'altro per comprendere l'apporto che la Sua professionalità specifica può dare all'apparato produttivo. P.e. se il motivo dell'annullamento del "piano ferie" è conclamato in una realtà prossima o già soggetta alla Cassa Integrazioni, ed esiste un piano di rientro dell'attività produttiva che abbisogna "per forza" del Suo apporto professionale, lì sarebbe molto difficile per Lei opporsi. Ma aldilà di queste specifiche, è evidente che il "conflitto" Parrocchia-Azienda va gestito secondo canoni di "buona fede e correttezza" ex. art. 1375 del Codice Civile. Le consigliamo vivamente di scrivere una lettera formale per vincolare il Datore di Lavoro (o, per lui, il Responsabile del Personale) a "tenere conto" del Suo particolare stato ecclesiastico e degli impegni che, a fronte del suo stato, si è assunto in Parrocchia, per consentire una equilibrata "modulazione" del rientro, valutando le soluzioni (mantenimento totale delle ferie, mantenimento parziale, orario momentaneamente ridotto per seguire il Campo Scout etc.).
In questo caso, si obbliga il Datore a collaborare per una soluzione costruttiva, impedendogli di brandire arbitrariamente il potere disciplinare.
Sperando di esserLe stato utile.




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