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lunedì 17 settembre 2012

INDENNITA' DI MANCATO PREAVVISO E INCAPIENZA DIPENDENTE DIMISSIONARIO: GESTIONE DEL CEDOLINO PAGA


Come va gestito il cedolino paga in presenza di una voce di indennità di mancato preavviso addebitabile al Lavoratore, che però non trovi capienza nella voci dell'ultima busta paga (tipicamente perchè il preavviso non è calcolato su giorni di retribuzioni, ma su mesi, come frequentemente accade nel CCNL Farmacia).
Data l'evidente incidenza di questa indennità sugli imponibili lordi non solo retributivi effettivamente corrisposti al Dipendente, ma anche fiscali e previdenziali, è evidentemente preciso dovere del Datore di Lavoro-Sostituto d'imposta procedere alla redazione del cedolino del mese di competenza.
In questo caso, si evidenzierà un importo netto negativo, corrispondente al Debito Azienda-Lavoratore.
Una tale procedura è obbligata: nella redazione del cedolini, infatti, si impone un criterio fondamentale di completezza in modo da comprendere ogni informazione necessaria ai fini dello sviluppo reddituale, fiscale, previdenziale ed assicurativo del reddito percepito dal Dipendente. E' lo stesso Ministero a imporre che di queste informazioni il Datore fornisca pieno dettaglio non solo nel LUL (che già costituisce scrittura contabili ai fini fiscali ex. art. 21 DPR 600/1973 delle somme "gestite" tra Datore e Lavoratore), ma anche ai fini dell'elaborazione dei prospetti paga (rif. 39 Vademecum LUL 2008).
Compete, poi, a Datore di Lavoro e Lavoratori mettersi d'accordo, evidentemente per iscritto, per trovare le soluzioni più adeguate per ripianare il debito così emerso. Le soluzioni possono essere varie: ad esempio, se il Lavoratore ha frattanto conseguito una nuova occupazione può valutarsi, d'intesa con il nuovo Datore di Lavoro, di scalare quote del debito dal netto della nuova busta paga.

Dr. Giorgio Frabetti
Consulente d'Azienda in Ferrara

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